La Bellezza come promessa di Felicità

Numero Tre, Luglio - Settembre 2011

Botticelli - Venere, particolare
Botticelli - Venere, particolare

Quello della “bellezza” è un concetto che ha coinvolto gran parte della riflessione filosofica di ogni tempo. Umberto Eco, ne La storia delle bellezza, sottolinea come un’idea astorica e astratta di bellezza non sia mai esistita, e che ogni epoca, ogni società e ogni tradizione si è affidata a una differente idea di bellezza. Questa idea si oppone alla posizione di Platone, esposta nel Simposio, dove si sostiene l’esistenza della bellezza come idea iperuranica, dunque l’anima dell’uomo deve ambire alla bellezza, idea pura, unica e identica. Walter Benjamin, quando parla a proposito dell’arte classica di aura, fa riferimento al concetto di bellezza: “Qualcosa che per quanto vicina sia, mantiene sempre una lontananza“, e questa posizione è vicina al platonismo. La bellezza è ambizione, tensione verso l’irraggiungibile, che si esplica però solo attraverso e per merito di qualcosa di sensibile (un corpo, un’opera d’arte, un paesaggio…). In questo senso Stendhal coniò la splendida definizione della bellezza come “promessa di felicità”. Ma è proprio così vero il binomio Bellezza-Felicità?