Ines Cavicchioli
Burnout
Un susseguirsi caotico di suoni/rumori/atmosfere/visioni. Tutto senz’ordine alcuno.
Arriva e poi se ne và. Ritorna. Non si può dire quando.
Le voci si sentono dappertutto. Dentro le orecchie, nello stomaco, nel cervello.
Si dilatano i contorni. Sono un sasso e poco dopo una foglia. Piango e rido.
Sono verde e viola. Poi blu. E rossa. Una ciliegia matura. Lo stesso profumo di buono
E il sapor di marmellata fresca fatta in casa.
Il sole sta calando dietro la collina e il bosco assume ombre grigie e lunghe.
Gli alberi hanno rami come braccia aperte che mi avvolgono.
Sono nella culla. Al caldo. Passano immagini veloci in successione rapida: viole, margherite, cinguettio d’uccelli a primavera. La prima stagione dell’anno.
Ogni anno da una vita. Me lo ricordo. Ma a volte non ho il senso del tempo. Men che meno del passato. Ma ha un senso il tempo? A che dimensione appartiene?
Il silenzio è una dimensione invece. E’ un orizzonte pieno e presente.
Non ho ali, ma le ha la mia Anima in compenso. E corre lontana. Veloce. Velocemente. Una mente con un solo binario non è d’aiuto a chi guida in un mondo con molti binari…………..Io sono e perciò faccio domande. Ma l’albero della conoscenza limita e uccide, quando è certezza e successo ad ogni costo.
E’ l’insuccesso che dà la vita, lo spunto e il nutrimento all’energia necessaria a crescere e a fiorire. Sono le acque del dubbio a portarmi al largo. Altrimenti mi arenerei sulla spiaggia, come una tartaruga marina che sbaglia rotta o una balena,
completamente fuori luogo. “………..Perché se cuocete il pane con indifferenza, voi cuocete un pane amaro ”, scriveva K.Gibran ne “ Il Profeta”. E così è inevitabile esserci , amare, partecipare, non perdendo di vista la rotta. Ma quale rotta?
La direzione o il senso? E quale senso? Forse il Non-senso? Mi sento spesso in burnout. Il verbo da cui “burnout” deriva, di cui cioè è la sostantivazione, burn out da burn= bruciare e out= fuori , significa originariamente “spegnere”, “esaurirsi” di un combustibile. Nel Novecento in British English ha indicato lo spegnersi improvviso e indesiderato di un motore e anche l’esaurirsi fisico e psichico di un individuo. La sindrome del “burnout” è caratterizzata dunque da affaticamento fisico ed emotivo, atteggiamento distaccato ed apatico nelle relazioni con altre persone, sentimento di frustrazione.
Affaticata spesso, distaccata mai, frustrata nell’espressione dei desideri.
Sono in burnout?
Ines Cavicchioli è nata in provincia di Ferrara, mentre il Sole era nel segno del Leone. Dirigente Scolastica, Psicopedagogista e Counselor, regista e attrice di teatro, scrittrice e scultrice. Ha pubblicato numerose raccolte di versi, articoli e saggi critici su varie antologie letterarie e riviste specializzate, tra cui “Lunæ. Fasi di consapevolezza”, Este Edizioni, 2009.