Premessa a cura del Direttore Editoriale

Il tempo che passa


E' un lungo girotondo il tempo che passa...
Un vieni e vai del mondo il tempo che passa
oggi nuvole scure
e domani chissà
c'è già un presentimento di primavera
attenua un dispiacere il tempo che passa
accende i desideri il tempo che passa
ci conforta il pensiero
che il domani verrà
come sarà sarà, il tempo non lo sa
ma se saranno rose... Poi si vedrà.
Il tempo di cantare nuove canzoni
il tempo di provare nuove emozioni
una rondine in volo
scrive nel cielo blu:
"Sono tornata e porto la primavera."

Fa maturare il grano il tempo che passa
luglio sa mantenere la sua promessa
è la luce del sole
che la vita ci dà
e questa vita sembra meravigliosa
io non so più davvero quello che voglio
so solo che mi sento un albero spoglio
la bellezza del mondo, più struggente si fa
la sola amica mia
questa malinconia
l'estate ha sempre fretta e già se ne va...

Scende la prima neve, è il tempo che passa
sfarfalla lieve lieve sul tempo che passa
accendiamo un bel fuoco
che ci consolerà
ricordi e nostalgia
ci fanno compagnia
fino a che il tempo bello ritornerà.
Sicuro
ce la farai per me
davvero
il tempo passa ma l'amore no[1].

 

Già, “il tempo passa, ma l’amore no”. Davvero l’amore non passa? Ma quale amore? E poi tutti questi ricordi che ci fanno compagnia consolandoci…Sentirsi un albero spoglio? Mah….Può darsi, ma l’importante non è accettare l’invecchiamento e invecchiare serenamente? L’importante non è forse invecchiare senza perdere la speranza e continuare ad esserci nel mondo e progettare? Fin quando sarà…

Conosco persone disperate che si dicono: “Per me il tempo è passato senza lasciare traccia visibile in me, sono solo più vecchio!”. Io non lo penso né di loro né di me. Ognuno ha la sua vita, ha il suo tempo della maturazione …..Il tempo è stato considerato in vari modi nel corso della storia del pensiero, per esempio un certo [2] credeva che il tempo e il cambiamento fossero semplici illusioni. Per Kant il tempo diviene una "forma a priori della sensibilità". In sostanza, se gli esseri umani non fossero capaci di avvertire lo scorrere del tempo, non sarebbero neanche capaci di percepire il mondo sensibile e i suoi oggetti che, anche se sono inconoscibili in sé, sono collocati nello spazio. Insomma, il tempo sarebbe  un "senso interno". E che dire di [3] per il quale il tempo originario si trova nella nostra coscienza che lo conosce solo mediante l’intuizione….

Eppure ci si sente spesso il tempo sfuggire… Certo, nulla ci è più misterioso e sfuggente del tempo: spesso ci appare come la forza più grande ed inarrestabile dell'universo, che ci accompagna inesorabilmente dalla culla alla tomba. La maggior parte di noi uomini tende ad associare il tempo ai fenomeni di cambiamento e/o evoluzione, ma sotto c'è forse dell'altro, che, nella nostra fretta di vivere, ci sfugge! Credo che dovremmo accettarlo, il nostro tempo. In fondo, chiedersi dov’è finito il passato o se il futuro è già determinato e/o se sarà bello o brutto, non serve a granchè… Ben venga l’invecchiamento: esso è segno che comunque abbiamo vissuto una vita – comunque essa sia stata – che è trascorsa tra gioie, dolori, ripensamenti, aspettative, rimorsi, rimpianti, giornate meravigliose, sorrisi, amori presenti e perduti…Poteva essere una vita migliore? Sì, possibile, ma questa è e poi non è ancora finita. Il tempo bello ritornerà.



[1] Fiastri - Vaime – Mattone, Il tempo che passa, da "L'uomo che inventò la televisione", 
[2] Mc Taggart, Studies in the Hegelian Dialectic, Cambridge U.P., 1891, 1922.

[3] H. Bergson, “Saggio sui dati immediati della coscienza in H.Bergson, Opere 1889-1896, a cura di F.Sossi e P.A. Rovatti, Mondadori, Milano,1986.