Gianfranco Corona
Il canto di Alda (di Alda Merini)
Vorrei superare il grido
nel silenzio,
esercitando con forza la gola
che tremante, dentro,
canta …
l’anima stanca
ma fresca,
nel condurmi in un tempo immaginario,
con un movimento reale,
dove l’essenza antica
si rintana, come il vento
nei segreti fantasmi della mente.
E tu,
allegra voce
quasi roca
riassorbi il fumo
nella tua terra santa.
Dove le muse aspettano la primavera,
tu addormentata
ancora canti
di poesia.
Annuale maquillage
Nelle inquietanti presenze
del desiderio
non sembrava
quel riallacciare
della passione
una corposità
romantica.
Sfugge quell’occhio
pungente,
osservatore di un castello
di soprusi.
Schivo
nel dubbio,
a disposizione
del meccanismo annuale
dentro una finzione
di maquillage
esasperato
da origine e storia.
E’ inevitabile
il gioco
annotato del sentimento
un’ispirazione
d’impulso strategico.
Guardando il cielo
E’ come se la notte scegliesse me,
con un sorriso
e l’intensità forte delle stelle,
come se volesse riavvicinarmi
al linguaggio impercettibile del buio.
E’ una scossa che divora
l’eccitata luce sopra l’onda.
E’ l’estate che si apre
alle ballate sulla spiaggia,
alla poesia del mare.
E’ l’ebbrezza che muove i sensi,
come il ruggito strano
della mia rabbia
che s’innalza lungo il muro.
Non ritrovo la dolcezza
c’è solo una ferita che arde
come insonnia
quando frantuma armonie di sogni.
E’ l’ora
mi aggancio guardando il cielo
all’incespicare che influenza le illusioni.
Le finestre della stanza
sono come un mistero stretto nella mente.
Sussurro …
A volte mi abbandono senza silenzio
Nemmeno il vento ritrova il mio spirito.
L'inferno sullo specchio
Confiderò
nella notte in scrutabile
le difficoltà del profondo impulso
dell’espressione.
Ho indebolito
la tempestosa testimonianza,
avrebbe potuto suscitare
dei tormenti
la decantata spavalderia della felicità,
questo universo ….
labirinto di enigmi generazionali
questo pascolo invisibile
mercante di pietà
Probabilmente l’indignazione
di un cuore
riconosce
l’inferno sullo specchio.
Senza paura
Quest’allegria folle
perfettamente eccitante
è un turbamento di luce,
aldilà della pelle levigata,
galoppo tra i capelli spettinati
sospeso nella intricata carne,
a rispolverare le ghiotte labbra.
E poi si respira,
nel tormentato lino,
a strascicare orgoglio
senza paura.
Sonno
Dormi
nella stanza
e il tuo sonno
finisce per emozionarmi.
Questa luce della lampada
accende
un regno,
lungamente pensato
dentro l’estate,
e avanza
un sottile percorso
come un viaggio graffiato.
Si sofferma
e si tuffa nel mare segreto,
più forte
del sonno rugoso.
Come un gioco,
vivo tra le pieghe
inviolate del sogno
oltre le nebbie mattutine
a liberarmi.
Girasoli infiniti
Nella leggerezza dimenticata
dove il cielo
ricerca il respiro,
si allarga velocemente
il mio tempo.
Una quiete apparente,
che trabocca di emozioni,
basta un guizzo di gioia,
si trova lì l’estate sobria,
che replica
girasoli infiniti,
nell’intimità del corpo.
Gianfranco Corona, bolognese, poeta di fama nazionale, ha pubblicato diversi libri di poesia, tra cui “ I rumori dell’anima”, L'Autore Libri Firenze, 1996. Ha vinto diversi premi di poesia ed è perfomer in molte manifestazioni artistiche.