Ines Cavicchioli

Lettera

Papà,

i fantasmi sono corpi sbiaditi, come te.

Non mi hai spiegato niente: come si nasce, come si muore, come si tiene caldo e vivo un amore, come si diventa stupidi quando si aspetta ansiosi una telefonata, un messaggio, un segno; come si litiga con la vita, quando non ci rispetta.

Non mi hai detto mai niente di te e io non ti ho detto di me..

Ho ripagato il tuo silenzio con altro silenzio, seppure costretto.. non volevo debiti. Non li ho mai voluti con te..

Hai dato tutto per scontato e io purtroppo sono cresciuta senza di te, e ho imparato da sola..

Ho imparato da uomini che non sei tu, che mi hanno fatto soffrire, ma con i quali sono cresciuta e sono diventata quella che ora sono… una donna.

Chi sei papà? Cosa fai? A cosa pensi quando non ti sono vicina?

Ricordi quell’inverno? Quando passeggiavamo sul lungomare, e il vento freddo ci anestetizzava il naso e ci scompigliava i capelli..

Le mie piccole mani cercavano di tenersi al tuo cappotto, mentre la corrente mi soffiava contro. Tu non vedevi i miei sforzi per raggiungerti ed aggrapparmi a te... probabilmente non li hai mai visti..

Camminavi tranquillo, stretto nel tuo cappotto che ti riparava.. e io mi affaticavo per poter stare al tuo fianco..

Sai, ancora oggi mi capita di stare controvento. E, come quel giorno, non ho un cappotto al quale tenermi stretta, non ho prese.

E, come quel giorno, ho paura.

Eccoti la mia storia papà, senza la tua in cambio, come al solito. Fa niente. Ti rispondo con la vita, al silenzio..

 

Ines Cavicchioli è nata in provincia di Ferrara, mentre il Sole era nel segno del Leone. Dirigente Scolastica, Psicopedagogista e Counselor, regista e attrice di teatro, scrittrice e scultrice. Ha pubblicato numerose raccolte di versi, articoli e saggi critici su varie antologie letterarie e riviste specializzate, tra cui “Lunæ. Fasi di consapevolezza”, Este Edizioni, 2009.